Tipi di lutto

Oltre al lutto considerato normale, ci sono vari tipi di lutto a seconda della situazione che vivono le persone e a seconda della buona o mancata elaborazione dello stato di sofferenza.

Quello normale è il lutto quale risposta fisiologica e normale alla perdita, che si caratterizza per un'alterazione temporanea dell'equilibrio psicofisico individuale. Ci mancherebbe, è uno squilibrio che tutti potremmo vivere anche se fosse il nostro fidato amico animale ad andarsene.

Oltre a questo stato, possiamo avere secondo gli studi anche recenti: il lutto anticipato, l’eccedente, il complicato, il cronico, il patologico, il sospeso, il ritardato, l’inibito e lo screditato.

Lutto anticipato: si verifica quanto si è consapevoli di essere sul punto di soffrire una perdita, la quale, però, non si è ancora concretizzata. Si produce quando, per esempio, si prepara un divorzio, un lungo viaggio, quando si presenta una malattia terminale o si programma un’eutanasia. La differenza rispetto ad altri lutti è che in quello anticipato i sentimenti di solito sono molto più ambivalenti ed instabili. Dato che la persona è ancora presente, chi soffre alterna la vicinanza e la distanza: si vuole sentire per l’ultima volta la presenza della persona, ma al tempo stesso si temono le conseguenze di tale attaccamento. In questi casi, la cosa migliore è esprimere i sentimenti in modo diretto e aperto con la persona che se ne andrà.

Lutto eccedente: è quello che rientra sempre nella normalità degli eventi con una perdita rilevante, ma con una chiara limitazione riguardante le risorse personali e relazionali a diposizione per poterlo fronteggiare. È un concetto che aiuta a superare i pregiudizi secondo i quali il lutto si supera in autonomia, facendo da soli.

Lutto complicato: è il lutto che è caratterizzato dalla presenza di elementi che sono estranei al lutto stesso e che in tal modo viene ostacolato nel suo processo di elaborazione. Alcuni esempi sono la contemporaneità di più lutti, la presenza di importanti problemi economici, il sussistere di difficoltà di dialogo tra persone della famiglia, ecc.

Lutto cronico: si presenta nei casi in cui l’elaborazione è talmente lenta da apparire quasi ferma. Colui che soffre è dentro un circuito che sembra non avere un’uscita. Chi soffre si trova spesso nella fase della rabbia e non riesce ad avanzare. È il caso delle morti improvvise o violente. In un modo o nell’altro, si resiste ad accettare quanto accaduto e si focalizza in modo ossessivo nel mantenere vivo il ricordo di questo qualcuno che non c’è più. Finisce per paralizzare la sua vita e mantenendo sempre una postura di dolore. Le persone con tendenze depressive sono più propense a provare questo tipo di dolore, che si trasforma anche in uno stile di vita. Prima l’ansia, la tristezza e la colpa, così come una sensazione di impotenza e disillusione. Questo tipo di lutto richiede aiuto specializzato.

Lutto patologico: questa condizione si presenta quando la persona che soffre non è in grado, nonostante tutto l’aiuto disponibile, di avvicinarsi ad uno stato di equilibrio psicofisico.

Lutto sospeso: detto anche rinviato o assente. È quel lutto che non viene affrontato. Chi ne è affetto blocca i suoi sentimenti. Si cerca di agire come se non fosse successo nulla e si è completamente ermetici sull’argomento. Se lo si menziona, non gli viene dato un valore diverso a quello che darebbe a qualsiasi altro fatto. Pare ci sia indifferenza. In questo caso, che è assai diffuso, opera un meccanismo di negazione. L’impatto è talmente forte che la persona non si sente capace di affrontarlo. Per questo motivo, si concentra su altri aspetti della vita. Il problema è che il dolore nascosto riemerge sempre, sotto forma di irritabilità, ansia o di una malattia fisica.

Lutto ritardato: è quello che presenta un tempo prolungato nel processo di elaborazione. Spesso è proprio la fase iniziale a durare troppo a lungo. Le cause paiono prevalentemente essere quelle che sono derivanti dall’ignoranza imposta o forzata come nel caso in cui i figli piccoli vengono tenuti a distanza dai riti del congedo. In tal modo, essi dovranno sempre chiedere il permesso di terzi per piangere i loro cari. Spesso questo lutto è un effetto del precedente (lutto sospeso).

Lutto inibito: tipo di lutto che viene provato dalle persone che hanno grande difficoltà nell’esprimere il proprio stato emotivo. È il caso dei bambini che non riescono a dare voce alle loro emozioni. In molte occasioni gli adulti ignorano il loro dolore e non li aiutano a superarlo, perché sono convinti che “non capiscono”. Il lutto si inibisce anche nel caso delle persone con qualche invalidità cognitiva oppure in situazioni in cui il padre o la madre cerca di essere forte per il bene dei figli o ancora quando qualcuno è molto riservato e non ha l’opportunità di parlare di quello che prova. In qualsiasi caso, l’inibizione si traduce in ossessioni, depressione costante e ansia.

Lutto screditato: in questo lutto si verifica un rifiuto da parte di terzi nei confronti del dolore provato da una persona. A lungo andare, gli altri cercano sempre di screditare il lutto perché, per chi non soffre, bisogna lasciare andare chi se ne è andato e proseguire con la propria vita. Tuttavia, ci sono situazioni specifiche in cui si scredita apertamente il lutto fin dall’inizio. Ad esempio, quando muore un uomo o una donna che aveva una relazione extra-coniugale. In questo caso, l’amante del defunto non “avrebbe diritto” ad esprimere il suo dolore. A volte si applica anche alla morte di un animale domestico, poiché se genera molto dolore, gli altri saranno portati a sminuire tale sofferenza, perché tanto si tratta di un animale.

Per finire, Il lutto è un qualcosa che tutti gli esseri umani provano lungo il corso della propria esistenza. Non siamo ancora nati e già iniziamo a perdere qualcosa. A sua volta, ogni perdita implica una sofferenza da trasmettere e da superare.

Ogni lutto comporta una perdita. Dato che le perdite possono essere di diversa natura, esistono anche diversi tipi di lutto, come ho riportato. Si parla di “lutti evolutivi” che si riferiscono alle perdite che accompagnano il passaggio da un’età all’altra. Si fa riferimento anche agli eventi sociali, come la perdita di un impiego, il pensionamento, l’esilio, il trasloco … Tuttavia, i lutti che apportano maggiori difficoltà sono quelli nati dalla perdita delle persone care, soprattutto per la loro morte. Questo si deve in gran misura al fatto che la maggior parte delle volte ha fine il “legame”, ma non l’amore da cui era costituito, né i sogni, le fantasie e le speranze che lo accompagnano. Per questo motivo, la sofferenza è intensa e richiede un grande lavoro per essere superata.

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Immagine: Occhichepiangonosbavando by idea di La mente è meravigliosa (vedi sotto)

Riferimenti nel testo e brani nel testo: (1) Il colloquio con le persone in lutto di Luigi Colusso Erickson 2015 - (2) https://lamenteemeravigliosa.it/6-tipi-lutto/