PAROLE [16] - Gaslighting

Gaslighting

Ci sono parole, anche in inglese, che fanno paura solo a cercare di pronunciarle. Questo è uno dei quei casi: difficile da pronunciare ma impressionante da inquadrare. Anche non sapendo quale sia il significato. Poi, approfondito, si capisce perché faccia impressione.
L'enciclopedia traduce e definisce questo termine, poco usato in quanto tale, come una crudele tecnica di manipolazione psicologica in cui l'aggressore, ai fini di ottenere pieno potere sulla sua vittima, mette in dubbio la correttezza delle percezioni della vittima fino a renderla completamente insicura della propria realtà.

Ci è mai successo?

Sarebbe sbagliato pensare che tale raffigurazione fosse presentata soltanto in certi film, anche d'autore, oggi in moltissime serie televisive. Peraltro va aggiunto che siccome il cinema insegna e spesso preannuncia, va tenuto presente anche l'influenza per niente secondaria che i media vecchi e nuovi esercitano nella nostra umanità, sempre recettiva.

Pensiamo che negli anni '40 furono proprio il teatro e il cinema a portare all'attenzione questa terribile manipolazione. Si trattò del fenomeno agghiacciante all'interno di una coppia di coniugi. Nel 1938 Patrick Hamilton scrisse un’opera intitolata Gas Light, incentrata sul rapporto malato tra un uomo e una donna: attraverso una serie di stratagemmi e insinuazioni, lui le fa credere di aver perso la sanità mentale (uno dei primi dubbi lo instilla alterando le luci a gas - gas light - in casa). Fu Ingrid Bergman ad interpretare la protagonista femminile nella versione cinematografica di Gaslight (1944), thriller psicologico diretto da George Cukor che le valse un premio Oscar alla recitazione. Nella pellicola, il cui titolo italiano è tradotto con Angoscia, si assiste alla caduta nell’abisso di una donna manipolata da marito fino al punto di dubitare di sé stessa.

Oggi, quante situazioni si presentano con queste caratteristiche malate? Nella vita di coppia, in famiglia, tra amici, nel lavoro, nei cosiddetti "cerchi magici" di persone che alla fine creano anche consapevolmente una "dipendenza" vitale al loro interno e si convincono che non c'è altra opzione se non rimanere in quella che diventa - loro malgrado - una "zona di conforto".

Ma come può essere?

“Il gaslighting può essere un mezzo molto efficace per l’abusante di controllare un individuo. Avviene in modo graduale, così che la vittima percepisca ogni evento come singolare e non si renda conto che sta venendo controllata e manipolata”, spiega un approfondimento del dizionario. “Una tecnica classica è quella di dire alle vittime che gli altri sono pazzi mentre il gaslighter è l’unica fonte di informazioni reali, vere. In questo modo la vittima mette in dubbio la sua stessa realtà”.

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Fonti: Wikipedia, Dizionario Merriam-Webster e La repubblica (Gaslighting, cosa significa e perché è la parola dell'anno 2022)

Immagine: Ingrid in una scena del film "Angoscia" - immagine adattata by GiFa2023