Accettazione del disagio e trasfigurazione del negativo

In breve ecco illustrato il primo degli aspetti caratterizzanti del counselling:

accettazione del disagio e trasfigurazione del negativo.

Per quanto riguarda la sintomatologia in entrata dell’utente, il counselor lo aiuta a “stare” con il disagio e a mobilitare in tempi brevi le risorse a disposizione (interne ed esterne). In presenza di sintomi spiacevoli, ma non ancora invalidanti, l’azione di counseling si distingue dall’approccio clinico tradizionale per il suo intento educativo: ciò che è più importante è imparare ad accettare ed “ascoltare” il negativo invece di volerlo rapidamente eliminare, al fine di viverlo secondo una prospettiva di senso che sappia includerlo nel proprio percorso di autorealizzazione (si pensi, ad esempio, alla disposizione aperta e non giudicante che la mindfulness assume rispetto al fluire continuo di pensieri, emozioni e sensazioni anche sgradevoli).

– Il counseling non opera ristrutturazioni di personalità né punta a guarire sintomi o malattie. Esso non agisce sulla patologia, ma si prende cura della normopatia e dello stress di tutti i giorni che influiscono sulla qualità di vita degli individui e della società.

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Bibliografia - Fonti

1) La motivazione comunitaria e il counselling - G. Faccin - G.E. L'Espresso 2013

2) http://www.associazionereico.org