Sguardi III: la secolarizzazione della società e il contributo rogersiano

La secolarizzazione della società

Storicamente ci fu una relazione intima tra le religioni organizzate e lo sviluppo storico della psicoterapia. Halmos ha documentato la corrispondenza nell'Inghilterra del 20° secolo tra il declino del numero dei sacerdoti e l'aumento del numero dei terapeuti. Egli argomenta che la fede religiosa fu gradualmente rimpiazzata da una serie di credenze e valori che lui chiama 'la fede del counsellor'. Altri autori (Nelson, Torey, Holifield, ecc.) hanno descritto alcuni modi in cui la terapia ha preso il posto della religione in aree della vita degli individui, per offrire spiegazioni di eventi difficili da comprendere, per offrire risposte alla domanda esistenziale 'perché sono qui?', per definire valori sociali e per fornire modi rituali di incontrare altre persone. Hanno inoltre documentato il processo attraverso il quale alcuni dei primi 'psychotherapist' facevano in effetti parte della Chiesa in America, ma gradualmente la psicoterapia si trasformò in una professione separata. Autori statunitensi hanno discusso il ruolo delle chiese Protestanti negli USA nel disseminare gli approcci di counselling negli anni '20 e '30, nella forma del Pastoral Care.

Fino ad anni recenti, pochi terapeuti riconoscevano che la religione e la spiritualità avevano una certa rilevanza nel counselling e nella psicoterapia. Era come se la pressione per far sì che la terapia di consolidasse come professione separata ed indipendente, facesse in modo che i terapeuti dovessero dare un taglio deciso e netto tra ciò che loro stavano facendo e ciò che avevano fatto, o facevano, alcuni preti. Certamente vi sono importanti differenze. Ma anche aree significative di convergenza. Allo scopo di collocarsi come prodotto nel mercato del 20° secolo, e per costruire un'industria della salute mentale, la psicoterapia differenziò sé stessa dalla religione. In genere, le principali teorie del counselling e della psicoterapia hanno avuto poco da dire sulle dimensioni spirituali e religiose della vita. La terapia è integrata nella visione scientifica del mondo, anche se, come afferma Halmos (1965), le teorie delle terapie vengono presentate e viste come forme di 'fede'. E'solo in anni recenti che si è cominciato a forgiare un riavvicinamento tra psicoterapia e religione.

Carl Rogers

Rogers fu una figura assolutamente cruciale nello sviluppo del counselling e della psicoterapia. Cresciuto in una comunità rurale nel Midwest, e componente di una famiglia rigidamente protestante in cui vi era un'attiva disapprovazione di attività come il frequentare case da gioco e teatri, Rogers, come sostituto alle proibizioni al divertimento, sviluppò un fortissimo interesse nell'agricoltura scientifica, e all'età di 4 anni conduceva già i suoi esperimenti sui raccolti e sulle piante. Decise di diventare ministro della chiesa protestante e a 20 anni, per prepararsi alla vocazione, andò come delegato alla World Student Christian Federation Conference in Cina. L'esposizione ad altre culture e ad altre fedi lo influenzarono e lo condussero a rompere con il rigido orientamento religioso dei suoi genitori. Scelse quindi di frequentare un seminario più liberale. In seguito alla sua partecipazione ad un gruppo studentesco di sviluppo personale per l'esplorazione della propria fede, Rogers decide di cambiare carriera ed inizia il suo training come psicologo alla Columbia University, dove fu esposto alle idee del movimento per l'istruzione progressista, che dava enfasi alla fiducia nella libertà di apprendimento e di crescita insita in ogni bambino e in ogni studente.Il rispetto per il rigore scientifico si espresse nel suo coinvolgimento nella ricerca, dove fu uno dei primi a registrare le sedute di terapia. L'influenza del pensiero Protestante sulla TCC appare nell'enfasi sulla capacità di ciascun individuo di arrivare ad una personale comprensione del proprio destino, attraverso l'uso dei sentimenti e dell'intuizione piuttosto che della dottrina o della ragione (vedi anche, su questo, l'esperienza del Quaccherismo).

La TCC si concentra inoltre sul comportamento presente piuttosto che sul passato. R. N. Sollod, biografo di Rogers e della terapia centrata sul cliente, afferma che il Protestantesimo della TCC non può essere comparato alla psicoanalisi, dove 'la fiducia è nella ragione allenata del terapeuta (Rabbi) e nelle sue Talmudiche interpretazioni di fenomeni complessi'. Rogers, nel suo lavoro clinico e fin dai primi tempi alla Columbia, fu immerso nei valori della cultura americana, e la sua teoria contiene molti elementi di quel contesto culturale. La teoria della TCC ha adottato le norme culturali di base americane, come la scarsa fiducia negli esperti e nelle figure d'autorità, l'enfasi sul metodo piuttosto che sulla teoria, l'enfasi sui bisogni dell'individuo piuttosto che sugli obiettivi sociali condivisi, la mancanza di interesse nel passato e il valore nell'indipendenza e nell'autonomia.

La psicoterapia nel suo contesto culturale

I temi culturali chiave che hanno stimolato lo sviluppo storico della psicoterapia nelle società occidentali sono:

l'aumento dell'individualismo nelle società moderne, accompagnato da una erosione degli stili di vita collettivi e comunitari;

per gli individui, un senso di frammentazione nella loro percezione del Sé;

la pressione sugli individui ad agire razionalmente e a controllare le loro emozioni;

nel mondo postmoderno, gli individui divengono riflessivamente consapevoli delle opzioni loro disponibili circa l'identità possibile - e la psicoterapia è uno dei modi per costruire un'identità;

la sostituzione, con i modelli scientifici, del sistema religioso-spirituale di dare un senso alla vita;

un'aumentata enfasi alle soluzioni ai problemi personali e sociali informate dal paradigma medico;

la crescita del consumismo come sorgente di significato e di identità, in risposta alle pressioni del capitalismo economico per espandere i mercati.

La psicoterapia è funzionata come specchio della società, nel senso che il lavoro degli psicoterapeuti ha messo in luce aspetti della vita sociale che sono stati particolarmente problematici in diversi periodi (Freud ha portato alla luce l'oppressione sessuale dell'era Vittoriana; Rogers e altri, negli anni '50, hanno portato alla luce la confusione identitaria causata dall'espansione economica post-seconda Guerra Mondiale, ecc.). Attualmente molti psicoterapeuti stanno attirando l'attenzione sulla depressione e sulla mancanza di speranza che sembrano essere endemiche nella società contemporanea.

Questi sono solo alcuni dei modi in cui la psicoterapia è funzionata come una sorta di barometro esistenziale della società. Comunque, la psicoterapia ha avuto anche un ruolo attivo nella società, nel formare i cittadini a diventare il tipo di cittadini, lavoratori e consumatori che sono richiesti in ogni momento e luogo. Per esempio, alcuni autori sottolineano come la psicoanalisi, con la sua enfasi sull'impatto potenzialmente distruttivo dei genitori sui figli, era ciò di cui c'era bisogno all'inizio del 20° secolo, quando il progresso scientifico ed economico richiedeva persone che assumessero ruoli lavorativi diversi da quelli che avevano i loro genitori. Negli anni '60, il nuovo consumismo richiedeva persone che potessero riflettere e scegliere, qualità che vennero promosse sia dalla terapia centrata sulla persona (TCC) che dal cognitivismo.

Oggi, sembra che la minaccia all'ambiente e al clima, il potere economico della Cina, ecc., chiamino ad un ritorno dei valori e delle pratiche spirituali, e a stili di vita più collettivi. Trend, questo, che viene esibito dalla popolarità delle terapie 'mindfulness' e narrative. Cambia anche il modo di offrire la psicoterapia. Hai tempi di Freud qualcuno poteva permettersi, in tempo e denaro, una psicoterapia quasi giornaliera ed interminabile. Oggi che, per esempio, la psicoterapia viene fornita anche da strutture sanitarie pubbliche che assistono le persone nel rientro al lavoro, sono divenute dominanti le terapie brevi e cognitivo-comportamentali.

Dietro alla costruzione sociale e culturale della psicoterapia vi sono due premesse:

che l'infelicità è un male;

che tutti meritiamo di essere felici.

Tale premessa, nella ricerca psicoterapeutica, si riflette nell'uso universale del cambiamento dei sintomi (per es: gli indicatori di infelicità o di disagio/malessere) per valutare l'efficacia della terapia. La seconda premessa è che l'infelicità possa essere 'riparata' e risolta cambiando l'individuo. La psicoterapia è principalmente emersa da un lungo viaggio storico effettuato nelle società occidentali, nella direzione di un individualismo autosufficiente. Tale premessa si riflette nelle idee e nelle pratiche della maggioranza delle scuole di psicoterapia, e nella proliferazione di ciò che Gergen ha chiamato il 'linguaggio del deficit', la capacità cioè di psicologi, psichiatri e psicoterapeuti di descrivere negli individui una miriade di pattern di disfunzione psicologica.

La psicoterapia è diventata potente e influente all'interno delle società istituzionali. In parte perché si è alleata, dall'inizio, con lo status ed il prestigio della medicina. Ma anche perché i leader, l'elite dominante delle società occidentali si riconoscono almeno in alcune delle idee psicoterapeutiche che circolano all'interno della loro consapevolezza. Attualmente i politici e i manager della sanità amano la terapia cognitivo-comportamentale, o la terapia sistemica familiare, perché la prima promuove l'idea che, per andare avanti, è necessario essere razionali ed essere capaci di controllare le proprie emozioni, o la seconda perché prende in considerazione tutta la famiglia (in un ambiente fortemente 'familistico') e la 'cura' in blocco di tutti i membri della famiglia, risparmiando in costi e tempi che ci vorrebbero a curare ciascuno individualmente. Questo ha un senso per tale elite, perché descrive le basi su cui essi stessi hanno costruito il loro personale successo: razionalità, controllo emotivo, e la famiglia [segue].

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Bibliografia - Fonti

1)     www.assocunseling.it

2)    G. Turra - Relazione al Centro Studi Terapia della Gestalt - Milano 16/5/2010 (Psicologo)