Psicoanalisi e counselling

Mi scrive Alberto sui social e pone una domanda particolare: "come si differenzia il counsellor dallo psicoanalista freudiano"?

Mi pare opportuno tornarci su visto l'interesse dell'argomento e l'ampio dibattito in atto da mesi sulle competenze spettanti a ciascuna figura professionale.

In breve, il counsellor (professionista abilitato con proprie abilità comunicative e relazionali) “aiuta” la persona a migliorare le proprie capacità di fronteggiamento del disagio e di risoluzione dei problemi all’interno dei suoi contesti di vita. Per questo deve essere una persona abilitata oltreché capace di aiutare. E’ un’attività che può benissimo essere fatta anche da psicologi abilitati. Ma parliamo di due professioni molto diverse perché proiettate su piani diversi. Inoltre ognuna può essere molto diversificata in rapporto al campo di applicazione.

Stando alla domanda del lettore, il counsellor è molto diverso dallo psicologo freudiano. Con la psicoanalisi, che si deve a Freud, tocchiamo gli albori della psicologia (19° secolo). E’ teoria della personalità ma anche metodo psicoterapeutico. Inizialmente tale approccio voleva trattare le malattie mentali. Nel tempo pose sempre più l’accento sull’inconscio umano verso lo sviluppo della personalità e della motivazione individuali. La psicoanalisi, come avviene per altri approcci, peraltro oggi più diffusi, affronta elevati livelli di disagio umano.

Ma cosa fa esattamente uno psicoanalista?

Riprendiamo un testo di Andrea Fassone.

"Già l’etimologia, ovvero l’origine della parola psiche (anima) ci chiarisce che l’oggetto di studio non è il soma, ovvero il corpo. Uno psicoanalista, quindi, analizza la psiche. E’ di questa che si occupa.

L’indagine, proprio per la centralità dell’inconscio, viene svolta intorno ai fenomeni psichici “non coscienti” attraverso quelle manifestazioni di un individuo che sono “i sogni”, “i lapsus”, i pensieri, le associazioni, i comportamenti della persona e i disturbi psicosomatici.
Occorre comprendere bene, a questo punto, anche un altro presupposto fondamentale, affinchè non vi sia confusione nel parlare di centralità della psiche e dell’inconscio.
E precisamente il presupposto è il seguente: Anima e Corpo, cioè Psiche e Soma, sono un tutt’uno. Un’unione indifferenziata che forma l’individuo".

Dice Silvana Graziella Ceresa, a proposito di questa unione indifferenziata: "Il Corpo o Soma è la 'lavagna' sulla quale la Psiche scrive le proprie affezioni, positive o negative che siano".

Bene, e il counsellor?

Il counsellor affronta molti temi simili come suriportato, sebbene ad un livello d’importanza inferiore. In ogni caso "il counsellor è colui che offre il suo tempo, la sua attenzione interessata e partecipativa, nonché il suo rispetto a chi si trova in una condizione di difficoltà e di incertezza e che, attraversando un momento di difficoltà, sente la necessità di chiarificare alcuni aspetti di sé, anche in rapporto all’ambiente che lo circonda. E’ un esperto di comunicazione e relazione in grado di facilitare un percorso di autoconsapevolezza nel cliente, affinché trovi dentro di sé le risorse per aiutarsi. Aiutare gli altri ad aiutarsi è, infatti, una delle funzioni principali del Counsellor. Egli esprime una grande fiducia nelle risorse dell’essere umano e quindi favorisce l’autostima, proprio perché trasmette questo senso di fiducia nelle risorse del cliente" 

(si veda in questo blog in data 4 febbraio 2018

https://www.aiutoallapersona.it/blog/chi-e-e-che-cosa-fa-il-counsellor). 

Chiudo il pezzo anticipando che le due pofessioni, nell'ambito di una relazione d'aiuto, come potremo approfondire più avanti, sono fatte per trovare integrazione negli interventi, se necessario.

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Bibliografia - Fonti

1) A. Fassone, Differenze e distinzioni: cos'é la psicoanalisi, la lunga formazione dello psicoanalista - psichelab.it/blog;

2) S. G. Ceresa, interventi in psichelab.it/