Profilo professionale del counsellor

E' oltremodo interessante conoscere ed approfondire il percorso formativo per diventare counsellor ed esercitare la professione.
Mi rifaccio al mio articolo del 4 marzo 2018 "Relazione d'aiuto" pubblicato in questo blog e mi affido alla mia associazione che è riconosciuta dalla legge ed è una delle realtà che aderiscono a Federcounselling.

"Il counsellor è un professionista che, avendo completato uno specifico percorso di formazione di almeno 1500 ore, in possesso del diploma abilitante ed iscritto a relativa associazione
professionale, è in grado di fornire consulenze di aiuto in merito a:

 specifici problemi di ordine personale o professionale;
 difficoltà nel prendere decisioni;
 orientamento nelle scelte di vita;
 supporto nelle difficili fasi che si susseguono durante il ciclo di vita;
 gestione delle relazioni interpersonali;
 gestione della relazione con se stessi;
 sviluppo delle risorse e potenzialità;
 promozione e sviluppo della consapevolezza personale;
 gestione di emozioni, pensieri, percezioni e conflitti interni e/o esterni.

Il counsellor lavora con clienti individuali, coppie, famiglie, gruppi e organizzazioni.

Il counsellor è un operatore d’aiuto per le tematiche che hanno a che fare con relazioni
umane, da quelle professionali a quelle interpersonali, fino a quelle con se stessi.
Il concetto di relazione d’aiuto si può intendere in varie maniere (vedi articolo blog citato).
In primo luogo come aiutare una persona con un apporto significativo (accettazione, ascolto, ecc).
In secondo luogo come aiutare una persona ad aiutarsi: l’operatore in questo assume la funzione
di catalizzatore, cioè di chi supporta lo sviluppo di avvenimenti interni, e non di sostituto di capacità
mancanti.

Le COMPETENZE SPECIFICHE che definiscono la figura professionale del counsellor sono:

1) GESTIONE DELLA RELAZIONE.
Il lavoro del counsellor inizia attraverso una fase di accoglienza, nella quale cerca di comprendere
la domanda precisa del cliente, il suo contesto di riferimento e la sua motivazione all’essere
aiutato, al fine di impostare un piano di intervento efficace e coerente. Tutto ciò si realizza
attraverso la creazione di una relazione di aiuto fondata su reciprocità e cooperazione.
Il counsellor è in grado di impostare e mantenere una relazione d’aiuto finalizzata a:
 instaurare un primo contatto con il cliente; comprendere la domanda, i bisogni e le
motivazioni alla consulenza;
 dare una prima risposta in termini di informazione sulle procedure e sulle modalità del
trattamento dei problemi presentati;
 guidare il cliente in un percorso di esplorazione, riconoscimento, identificazione e
delucidazione delle risorse individuali disponibili.
 aiutare il cliente a riconoscere ed a riappropriarsi delle sue esperienze e dei suoi
apprendimenti favorendo, così, l’assunzione di una posizione consapevole e responsabile
nei confronti delle scelte future.
 relazionarsi con altri professionisti. Il counsellor è consapevole che l’intervento di
consulenza e aiuto molto spesso di affianca ad interventi condotti da altri
professionisti. Consapevole di ciò, è in grado di lavorare in gruppo o in team o
gestire le relazioni con altre figure professionali complementari in modo sinergico e
collaborativo.

2) ANALISI DEL PROBLEMA.
Il counsellor è in grado di condurre una serie di interventi finalizzati all’esplorazione, alla
chiarificazione e alla comprensione delle situazioni problematiche; è in grado di comprendere i
motivi del disagio e la situazione problematica portata dal cliente. In questo ambito vanno
menzionate tutte le competenze comunicative, di analisi, di chiarificazione, di rispecchiamento, di
riformulazione e di sintesi.

3) PROGETTAZIONE.
Il counsellor è in grado di progettare un intervento specifico, sulla base di quelle che sono le
esigenze del cliente. Questo comporta una capacità di riconoscere la situazione problematica,
individuare gli obiettivi e gli strumenti operativi con i quali è possibile stabilire una strategia di
intervento.
Un altro aspetto fondamentale, quindi, è la capacita di una visione prospettica del counsellor in
merito al processo consulenziale.

4) FORMAZIONE.
Il counsellor interviene, ove necessario, sugli aspetti cognitivi e comportamentali del cliente
anche attraverso delle attività specifiche educative e di addestramento.
Il counsellor è in grado di intervenire con abilità formative ed informative specifiche sugli aspetti
relativi alle situazioni problematiche presentate. L’intervento educativo comprende la preparazione
e l'aggiornamento di materiale didattico efficace a tal scopo. La letteratura scientifica mostra come
gli interventi educativi e formativi mirati ad ottenere un mutamento della percezione delle
situazioni, degli atteggiamenti o degli stili comunicativi e comportamentali, attraverso una corretta
informazione, rappresentino una modalità economica ed efficace di soluzione alle situazioni
problematiche.
Il counsellor, ad esempio, è in grado di attuare interventi finalizzati allo sviluppo delle abilità di
“problem solving”, “decision making” e “social skills” del cliente, ovvero sulle sue capacità di
risoluzione dei problemi, in merito alla presa di decisioni e alle abilità sociali di comunicazione con
gli altri. Il counsellor non si sostituisce al cliente ma è un professionista che lo aiuta nello sviluppo
delle proprie risorse ed abilità.

5) MOTIVAZIONE.
L’intervento sulla motivazione mira a creare una relazione di collaborazione tra il professionista e il
suo cliente per rendere efficaci i risultati dell’intervento. Ciò è particolarmente importante nelle
situazioni di consulenza nelle quali si riconosce un “committente” ed un “destinatario”, ad esempio
un responsabile del personale che commissiona un intervento di counselling su un’equipe di
lavoro.
Inoltre, il counsellor è in grado di utilizzare abilità di sostegno e mobilitazione delle risorse nel
cliente durante tutto il processo della consulenza. Questo è un aspetto fondamentale in quanto,
nello spirito del counselling, tutto il lavoro è finalizzato ad aiutare il cliente ad aiutarsi, quindi ad
essere “parte attiva” del processo.

6) MONITORAGGIO DEL PROCESSO.
Il counsellor è in grado di controllare e monitorare l’intervento di counselling che parte dall’analisi
della domanda iniziale, dalla valutazione nel corso dell’intervento e dalla verifica a distanza.
Il counsellor è attento alla valutazione del processo e alla verifica dell’effetto nel senso di
assicurarsi che il suo lavoro vada in una direzione congrua alle richieste del cliente.
Il counsellor è in grado di riconoscere situazioni problematiche che necessitano di un aiuto di
ordine specialistico medico, psichiatrico o psicologico.
Il counsellor esercita la sua professione in modo autonomo oppure in collaborazione con altre
figure professionali di aiuto ove il cliente sia inserito in programmi di sviluppo, terapeutici o di
riabilitazione psicosociale.
Il counsellor concorre direttamente all’aggiornamento relativo al proprio profilo professionale.
Il counsellor svolge la sua attività in autonomia o in strutture pubbliche o private in regime di
dipendenza o libero professionale.
Il counsellor utilizza competenze relazionali nello specifico dell’esercizio della sua professione.
Tali competenze vengono attuate impiegando le seguenti abilità comunicative (counselling skills):
1) Ascoltare.
2) Chiedere.
3) Spiegare.
4) Informare.
5) Confrontare.
6) Guidare.
Ulteriori competenze che contraddistinguono la nostra figura professionale di riferimento, si
riconoscono nel counsellor le seguenti competenze aspecifiche:
1) SENSIBILIZZARE E PREVENIRE.
Il counsellor, può svolgere Attività di sensibilizzazione presso enti Pubblici e privati e progettare
attività preventive di carattere socio sanitario.
2) ORGANIZZARE.
Il counsellor, può gestire anche aspetti organizzativi quali la gestione amministrativa e
commerciale, la programmazione dell’attività, il contatto con i committenti.

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Bibliografia - Fonti

1) www.aicounselling.it / Profilo professionale del counsellor