Percorso storico in breve

E’ interessantissimo rifarsi alle origini del counselling per capirne non solo i successivi sviluppi, ma per acquisire l’essenza stessa di tale attività che, francamente, fa a pugni con l’intraducibilità della sua denominazione.

Giocando sulla singola o doppia “elle”, prendiamo spunto diretto da una validissima ricerca sulla definizione del counselling e riportiamo qui il testo autentico.

Le prime forme di counseling si svilupparono negli Stati Uniti tra la fine del 1800 e gli inizi del 1900, per poi diffondersi in Europa, dove ebbero particolare successo e possibilità di applicazione in Gran Bretagna.

Il primo settore di applicazione fu quello della terapia familiare, attivo negli Stati Uniti già dal 1877 (data della fondazione del Family Consultation Service in Illinois), e quindi sviluppatosi in Germania, Austria, Svizzera, Olanda e nei Paesi Scandinavi nel corso degli anni '30. In realtà, l'avvento del Nazismo e quindi della Seconda Guerra Mondiale cancellò ogni possibilità di sviluppo di queste prime forme di attività professionale sullo scenario europeo. Per ritrovarle si dovrà quindi attendere la nuova “importazione” del counseling dagli Stati Uniti alla fine della guerra, o meglio negli anni ’50, ed i successivi sviluppi da esso seguiti nei vari paesi.

Altro campo pionieristico di applicazione, che incontrò maggior fortuna, fu quello della psicometria, con i primi test di valutazione psicologica, ideati in Gran Bretagna da Galton e sviluppati, tra gli altri, con l'allievo americano Cattell e da questi quindi importati negli Stati Uniti, dove trovarono ampio utilizzo, a partire dall'applicazione sulle popolazioni studentesche.

Ma indubbiamente il settore che ebbe il maggior sviluppo e la cui evoluzione portò agli inizi del counseling come lo conosciamo oggi, fu quello dell'orientamento professionale, iniziato ancora una volta negli Stati Uniti nei primi del 1900. In questo campo la figura di spicco è senza dubbio quella di Frank Parsons (1854-1908), a tutt’oggi considerato da alcuni il “padre del counseling”. Nel 1906 Parsons fondò a Boston il primo “centro per l’educazione al lavoro” e nel 1909 venne pubblicato Choosing your Vocation, opera in cui per la prima volta veniva esposta la teoria secondo cui la giusta combinazione tra i tratti individuali (indicati come abilità, attitudini, interessi e capacità personali) ed i fattori propri di ogni professione (ovvero le caratteristiche richieste da differenti tipi di occupazioni) costituiscono la base per una scelta professionale soddisfacente e di successo. Pochi anni dopo, nel 1913, venne fondata la National Vocational Guidance Association, associazione dedicata appunto alla promozione dell'orientamento e sviluppo professionali (nel 1985 l'associazione prese il nome di National Career Development Association, con cui è attiva ancora oggi come divisione della American Counseling Association).

Ancora negli Stati Uniti, un ulteriore sviluppo al settore del counseling venne dalla fine della Prima Guerra Mondiale e dalla conseguente necessità di far fronte ai problemi di riadattamento alla vita civile dei militari reduci di guerra. In seguito, negli anni ’30 e ’40, nuovamente nel settore dell’orientamento professionale, si ebbe l’apporto delle teorie di Charles Axlrad, Anne Roe e Donald Super, secondo cui una scelta professionale soddisfacente richiede da parte dell’individuo, oltre che un’esatta conoscenza delle caratteristiche della professione, un’accurata conoscenza del proprio Sé.

Ma la svolta fondamentale allo sviluppo del counseling, ed in particolare alla nascita del counseling psicologico, fu impressa da Carl Rogers e dalla sua teoria, a partire dalla pubblicazione, nel 1942, di Counseling and Psychotherapy, prima opera interamente dedicata al counseling psicologico.

Gli anni successivi della storia del counseling subiscono profondamente l’impatto del lavoro di Rogers, che contribuì in modo preponderante a gettare le basi per la fondazione, nel 1943, della APA Division 17, ovvero il settore della American Psychological Association dedicato al counseling e denominato dapprima Division of Counseling and Guidance, e dal 1950 ad oggi Division of Counseling Psychology. La scelta di modificare il nome della Divisione è simbolica di un cambiamento nella concezione del counseling, da quel momento riconosciuto come campo di studio e specializzazione autonomo: prenderanno infatti il via i primi programmi universitari di specializzazione (Master) e dottorato (PhD) in counseling psychology. In generale la prima parte degli anni ’50 è un periodo oltremodo fecondo per il counseling: nel 1951 viene fondata la American Personnel on Guidance Association, oggi American Counseling Association; Carl Rogers scrive una nuova opera di importanza basilare per il settore, Client-Centered Therapy, e sempre nello stesso anno Gilbert Wrenn nel corso della Northwestern Conference conia il termine “Counseling Psychology”, definendo così ulteriormente il campo del counseling e separandolo dal resto della psicologia. Nel 1953 l’APA Education and Training Board approva il primo programma di dottorato in “counseling psychology”. Nel 1954 viene pubblicato il primo numero del «Journal of Counseling Psychology», con direttore C.G. Wrenn.

Il seguito della storia del counseling negli Stati Uniti è quello di un continuo sviluppo ed espansione in ogni settore della società, arricchito dagli apporti teorici dei vari approcci.

Come già anticipato, alla fine della Seconda Guerra Mondiale il counseling approda in Europa, e trova terreno fertile per impianto e sviluppo in particolare in Gran Bretagna. Anche qui le prime forme di applicazione sono rivolte ai giovani ed agli studenti, ma ben presto il counseling britannico inizia un percorso di sviluppo autonomo, espandendosi a svariati settori della società, quali quello delle relazioni familiari, del lavoro, medico e pastorale.

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Bibliografia - Fonti

1.     F. Calvano – La definizione anglosassone di counseling – Rivista di studio rogersiani 2004