PAROLE [14] - Planning

Planning

Per restare nell'inglesismo, ormai ci siamo adattati, ecco una parola importante che esprime quanto pesi la chiarezza di idee e le conseguenti fasi di attuazione di un programma sia esso lavorativo o di vita.

Appare ovvio quanto questo termine sia collegato all'attività professionale, dove ha un ruolo, se gli viene riservato perché non è scontato, decisivo. Solo dopo averlo sperimentato si verifica che non se ne può fare a meno.

Dice l'enciclopedia: "Nel linguaggio aziendale, il processo di previsione, attuato con procedure varie e spesso sviluppato in un piano scritto, attraverso cui vengono stabiliti gli obiettivi a medio o a lungo termine dell’impresa (relativamente a costi, ricavi, profitti, strategie di mercato, ecc.), e vengono inoltre individuate sia le risorse necessarie sia i tempi e i modi per reperirle e ripartirle in vista degli obiettivi prefissi. Per estens., con senso generico, programmazione, pianificazione, e anche, per metonimia, il documento o fascicolo in cui tale programmazione è contenuta".

Vediamo un esempio di elementi che compongono un "planning" in vista di opzioni possibili in tema di raccolta fondi.

Innanzitutto alcune domande di premessa, perché la scelta dipenderà da sei fattori principali:

- qual è il tipo di organizzazione? Si tratta di un ente non profit o di un’impresa? Nel primo caso, vanno sfruttate campagne o eventi di raccolta fondi; altrimenti, l’opzione migliore resta il crowdfunding, soprattutto l’equity crowdfunding;
- qual è l'obiettivo? Ad esempio, se è raccogliere fondi per un progetto specifico, una campagna di raccolta fondi potrebbe essere una scelta adatta. Invece, se è coinvolgere la comunità e sensibilizzare su una causa, un evento di beneficenza potrebbe fare al caso;
- qual è il target? Perché se si tratta di giovani, la scelta migliore resta il crowdfunding su una piattaforma online. Invece, se ci si rivolge a donatori anziani, una campagna di raccolta fondi tradizionale è più adatta;
- qual è il timing disponibile? È un fattore essenziale, perché se c'è poco tempo meglio fare una campagna di crowdfunding, mentre se c'è tempo, le sponsorship potrebbero essere la scelta più appropriata;
. qual è il budget? Bisogna sempre valutare i costi, perché, ad esempio, gli eventi di beneficenza sono molto più costosi da organizzare, mentre le campagne di raccolta fondi o il crowdfunding sono più economici.
Una volta scelta la tipologia di fundraising più adatta, è tempo di passare all’aspetto più complesso. In che modo avviene concretamente una raccolta fondi?

Ecco qui una guida passo dopo passo per affrontare al meglio questo processo.

1. Definire obiettivi e budget: qual è lo scopo del fundraising, se è per promuovere un progetto, sensibilizzare su una causa sociale, aumentare la visibilità di un ente no profit, ecc.; budget disponibile: va proporzionato anche in base alle dimensioni della raccolta fondi.

2. Definire il target: è importante individuare a quale target rivolgersi per ottenere migliori risultati. Domande utili: si tratta di privati, aziende o istituzioni? Qual è l’età media? E quali sono le loro esigenze e interessi?
Queste sono alcune delle domande da porsi per definire un piano d’azione efficace. 

Vediamo brevemente il piano d'azione. Domande utili:  come verranno utilizzati i fondi raccolti? quali saranno i possibili ritorni economici per i sostenitori? quale sarà la data di inizio e fine della raccolta? Sulla base di questi elementi, si potrà strutturare un piano d’azione valido e iniziare a riflettere sulla comunicazione della raccolta fondi.

Ora tocca al piano di comunicazione efficace.

L’efficacia di un'azione, in tal caso la raccolta fondi, dipende in gran parte da come questa viene comunicata. Per farlo, occorre innanzitutto scegliere i canali di comunicazione più adatti al progetto tra i social, le campagne di advertising, l’email marketing, ecc. E poi è essenziale riuscire a presentare l'idea in maniera chiara e convincente. Come? Ci sono due modi diversi: 

. creando un Pitch, ossia una sorta di presentazione aziendale che serve a convincere i potenziali sostenitori della bontà del progetto e, quindi, riuscire a raccogliere fondi. 
. preparando un Elevator Pitch, un discorso di massimo un minuto che servirà a presentare l'azienda o l'iniziativa a chiunque  lo chieda (investitori, professionisti di settore, ecc.).

Ci diversi altri strumenti utili ai fini comunicativi. Fra questi lo storytelling, altra bella parola su cui tornerò. 

Infine è assolutamente necessario, in una efficace pianificazione e in un "planning" che sia completo e ben strutturato costruire una rete di contatti. Fare networking (altra bella parola) e coltivare relazioni è l’ultimo passaggio decisivo per lanciare una raccolta fondi efficace. E ci sono alcuni passaggi da compiere per riuscirci: -contattare sui social o via mail i potenziali sostenitori, scrivendo messaggi personalizzati e partendo dagli interessi condivisi; -partecipare a eventi di networking; -restare in contatto con i sostenitori, tramite aggiornamenti e messaggi di ringraziamento; -collaborare con privati, enti e aziende permetterà di ottenere risorse, competenze e altri contatti per raggiungere così un pubblico più ampio.

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Fonti: Wikipedia e https://www.startupgeeks.it/fundraising/#Cosa_si_intende_per_fundraising

Immagine: Tree by Pixabay