Il counselling in Italia

In Italia si possono rintracciare attività affini al counselling nella storia dell’assistenza sociale
che ha inizio intorno agli anni ‘20. Tali iniziative assistenziali, formalmente costituitesi nel 1929,
hanno un carattere prettamente filantropico e volontario. Nello stesso periodo nascono le prime
scuole-convitto – all’epoca esclusivamente femminili – per assistenti sociali.
A partire dagli anni ‘50 iniziano a svilupparsi scuole aperte anche a diplomati di sesso
maschile. Intorno agli anni ‘70 alcune scuole di formazione in psicoterapia iniziano a formare
figure professionali orientate alla relazione e centrate sull’individuo, pur tuttavia non avendo
ancora una definizione di competenza.
La definizione di counsellor nel campo del lavoro inizia ad essere utilizzata a partire dagli anni
‘90 con la prima organizzazione dell’attività professionale. Sempre in questi anni nascono le prime
associazioni che si definiscono di “counselling”, con l’intento di promuovere il counselling e
regolamentarne l’esercizio.
Attraverso la L. 135 del 1990, tra il 1994 e il 1995 l’Istituto Superiore di Sanità introduce la
pratica del counselling in ambito socio-sanitario e pubblica tre volumi sul counseling per utenti
affetti da HIV.
Il 18 maggio 2000 il CNEL – Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro – inserisce il
counselling tra le professioni non regolamentate.
Il 18 maggio 2009 l’ISFoL – Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei
Lavoratori – promuove una giornata di studio sulla professione.
L’8 luglio 2009 nasce AssoCounseling, associazione professionale di categoria a tutela dei
professionisti certificati.

Negli anni successivi è un proliferare di associazioni ed iniziative, in concerto con una forte pressione verso il regolatore al fine di riconoscere la professione in unione con moltre altre non ancora regolamentate.

Nascono in particolare AICo, Ancore, Aproco, FAIP, Reicco e SICOOL che aderiscono, insieme all'associazione più grande Assocounseling, ad un modello che a breve sarà perfezionato in una legge.

Insieme, le predette associazioni, costituiscono Federcounseling, che è una forma aggregativa di carattere nazionale cui possono aderire tutte le associazioni professionali di categoria che rispondono ai criteri ben precisi.

Si arriva infine al 2013 in cui avviene la svolta: viene formalizzata la Legge 4/2013 che inizia a regolamentare una moltitudine di professioni non regolamentate, tra queste il counselling.

Federcounseling assume così un ruolo più importante in quanto coordina, in sinergia a livello nazionale, la professione ed è disponibile a ricevere l'adesione di qualsiasi altra associazione di categoria sulla base della chiara adesione ai ciriteri previsti dalla citata legge.

Negli ultimi anni si acuisce il conflitto dialogico tra mondo della piscoterapia (ordini degli psicologi in particolare) e mondo del counselling.

E oggi il dibattito è apertissimo, e, al di là delle polemiche inevitabili, può aiutare nel chiarire meglio, da un lato, i confini di operatività professionale e, dall'altro, i contenuti profondi e le peculiarità, sconosciute ai più, di una della professioni più antiche al mondo: quella della relazione di aiuto.

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Bibliografia e Fonti

1) Counseling - Fondamenti professionali giuridici e deontologici (appunti) - Tommaso Valleri di Setriano

2) www.assocouseling.it

3) www.aicounselling.it

4) www.federcounseling.it